L’acqua può anche veicolare malattie se non opportunamente trattata. Da sempre l’uomo ha cercato fonti di approvvigionamento idrico salubri, da quando Ippocrate nell’antica Grecia teorizzò la correlazione tra acqua contaminata e malattie. Oggi sappiamo che l’acqua è un potenziale veicolo di infezioni batteriche e virali, sostanze tossiche e componenti nocivi. Per questo, prima di giungere dal rubinetto di casa nostra, l’acqua compie un intricato percorso di depurazione.
Il processo di potabilizzazione si è evoluto nei secoli, grazie ai progressi scientifici e tecnologici, fino agli moderni impianti automatizzati. Essi garantiscono standard igienico-sanitari elevati, anche se non assoluti. Piccole concentrazioni di inquinanti possono infatti sfuggire ai trattamenti, motivo per cui molti preferiscono un’ulteriore filtrazione domestica. Il processo trattamento acqua rubinetto è un viaggio affascinante che ci restituisce ogni giorno quell’elemento vitale così prezioso: l’acqua potabile.
Processo trattamento acqua rubinetto: come funziona
Il processo di potabilizzazione dell’acqua è complesso e articolato. Dopo essere stata captata da sorgenti come fiumi, laghi o falde acquifere, l’acqua grezza è convogliata in appositi impianti dove subisce una serie di trattamenti fisici, chimici e biologici. Il primo stadio è la sedimentazione: l’acqua è fatta fluire lentamente in ampi bacini per consentire la decantazione per gravità delle particelle solide sospese. Successivamente ha luogo la chiariflocculazione: sono aggiunti flocculanti chimici che provocano l’aggregazione delle particelle ancora presenti, facilitandone la precipitazione sul fondo.
Dopo questa fase l’acqua è sottoposta a ossidazione chimica, immettendo sostanze ossidanti come cloro od ossigeno, per eliminare componenti indesiderati e rendere innocui eventuali microrganismi patogeni. Il passaggio successivo è la filtrazione su letti di sabbia, ghiaia e carbone attivo per trattenere ulteriori impurità residue. Infine avviene la disinfezione finale, di solito con cloro, per assicurare la completa potabilità batteriologica.
Il processo trattamento acqua rubinetto prevede quindi numerosi passaggi necessari per garantire la qualità dell’acqua che esce dai nostri rubinetti, con standard igienico-sanitari conformi alla normativa vigente.
Processo di trattamento dell’acqua di rubinetto: Alterazioni dell’Acqua Durante il Percorso nelle Tubature
Nonostante il rigoroso processo di potabilizzazione, l’acqua che giunge nelle nostre case può subire alcune alterazioni durante il percorso all’interno delle tubature. Le vecchie condutture, soprattutto se fatiscenti e con scarsa manutenzione, possono rilasciare metalli altamente tossici come piombo, ferro, rame e zinco. Il piombo provoca danni neurologici soprattutto nei bambini, il ferro conferisce un sapore metallico sgradevole, il rame e lo zinco sono tossici se ingeriti in grandi quantità.
Anche i residui di cloro, utilizzato come disinfettante nel processo di potabilizzazione, possono essere dannosi se presenti in concentrazioni elevate. Il cloro reagisce con sostanze organiche presenti nell’acqua formando trialometani e clorammine, sostanze cancerogene. Inoltre il cloro residuo può causare irritazioni della pelle e delle mucose.
È quindi fondamentale filtrare nuovamente l’acqua prima del consumo domestico, per eliminare eventuali contaminanti che possono compromettere la salubrità e le proprietà organolettiche ottimali dell’acqua potabile. I sistemi di filtrazione acqua più efficaci sono i depuratori ad osmosi inversa. Inoltre, acque dure e medio-dure tendono a formare incrostazioni calcaree sulle pareti delle tubature. Ciò comporta un aumento dei consumi energetici e pregiudica la qualità igienica dell’acqua. Le acque definite “dure” e “medio-dure” presentano un’elevata concentrazione di sali di calcio e magnesio, responsabili della durezza.
Questi sali, a contatto con l’anidride carbonica presente nell’acqua, formano carbonato di calcio che tende a depositarsi sulle pareti delle tubature sotto forma di incrostazioni calcaree. Il fenomeno del calcare provoca diversi effetti negativi:
- Riduzione del diametro delle tubature con conseguente diminuzione del flusso d’acqua e aumento della pressione necessaria per farla fluire. Ciò si traduce in un maggiore dispendio di energia da parte degli elettrodomestici collegati all’acquedotto.
- Ostruzione parziale o totale delle tubature negli impianti sanitari, con potenziali guasti e perdite.
- Difficoltà nella pulizia di sanitari e rubinetteria, con compromissione dell’igiene.
- Corrosione delle tubature metalliche a causa di reazioni chimiche tra il calcare e il materiale delle condutture.
- Peggioramento del sapore dell’acqua e intorbidimenti temporanei durante il rilascio delle incrostazioni.
Per questi motivi, per garantire nelle nostre case un’acqua di rubinetto sempre pura, sicura e gradevole al gusto, è consigliabile installare un sistema di filtrazione domestico come un depuratore ad osmosi inversa. Questi dispositivi rimuovono efficacemente metalli, residui di cloro e altre impurità che l’acqua può acquisire durante il tragitto dall’impianto di potabilizzazione al rubinetto di casa. Il processo trattamento acqua rubinetto va quindi integrato con una filtrazione finale tra le mura domestiche.