Secondo i dati pubblicati nel rapporto “Global Water Purifier Market” redatto nel 2020 da Zion Market Research, le apparecchiature domestiche per la purificazione dell’acqua che utilizzano il carbone attivo come mezzo filtrante detengono una quota di mercato superiore al 40% a livello mondiale. Analoghi risultati emergono da una ricerca condotta nel 2019 dall’Istituto Europeo per la Salubrità dell’Acqua, dalla quale si evince come i sistemi a cartucce filtranti al carbonio attivo siano scelti dal 45% delle famiglie europee. Tali rilevazioni statistiche trovano riscontro nei dati tecnici relativi alle caratteristiche del processo di filtrazione, che vedono nell’elevata area superficiale del carbonio attivo – stimata tra 500 e 1500 m2/g – un elemento chiave per l’ottimale rimozione di contaminanti organici, batteri e altre sostanze potenzialmente pericolose per la salute umane.
Sulla base di tali evidenze statistiche e risultati sperimentali, i sistemi di filtrazione acqua basati sul carbone attivo possono senza dubbio considerarsi tra le soluzioni leader del settore per qualità e tutela a condizione che l’acqua rispetti già i valori limite di potabilità.
Sistemi di filtrazione: Come funziona un filtro CTO a carbone attivo
I filtri CTO a carbone attivo sfruttano il processo di assorbimento per rimuovere efficacemente cattivi odori, sapori e contaminanti chimici dall’acqua da trattare. Il carbone attivo si contraddistingue per un’elevata porosità e superficie specifica che gli consentono di agganciare le sostanze indesiderate presenti nel liquido.
Nel dettaglio, il carbone attivo è costituito principalmente da atomi di carbonio disposti irregolarmente che formano una struttura grafica tridimensionale contenente numerosi pori e cavità di dimensioni microscopiche. Questa eterogenea conformazione crea un’ampia area superficiale, stimata tra 500-1500 m2/g, attraverso la quale le molecole da filtrare possono essere catturate. Il processo di adsorbimento sfrutta le interazioni elettrochimiche che si instaurano tra la superficie porosa del carbone e le sostanze disciolte nel liquido. Gli analiti vengono concentrati sulla rete carboniosa che li trattiene stabilendo legami di van der Waals.
L’efficienza di trattamento dei filtri CTO è strettamente correlata alle loro prestazioni di adsorbimento. I sistemi di filtrazione acqua mediante cartucce al carbone attivo consentono quindi di produrre acqua depurata da cattivi odori, sapori sgradevoli, cloro residuo e contaminanti come pesticidi e composti organici volatili. L’utilizzo di questi filtri offre un’adeguata protezione della salute grazie alla rimozione di potenziali rischi chimici presenti nelle forniture idriche domestiche e non. Spesso questi sistemi di filtrazione vengono impiegati insieme agli sterilizzatori acqua, che dal canto loro, impiegano la tecnologia UV per inattivare batteri, virus e microrganismi patogeni eventualmente presenti nel liquido da trattare. I raggi ultravioletti, emessi da apposite lampade poste all’interno degli apparecchi, danneggiano il DNA microbico compromettendone la capacità riproduttiva e garantendo così il raggiungimento di un’efficace sterilizzazione.
Sistemi di filtrazione acqua: i principali benefici dell’impiego di cartucce filtranti al carbone attivo
I sistemi di filtrazione acqua mediante cartucce al carbone attivo presentano interessanti benefici legati all’efficace azione depurativa svolta. Grazie alle proprietà adsorbenti del carbonio, questi filtri sono in grado di rimuovere in maniera selettiva i cattivi odori e sapori dovuti alla presenza di composti aromatici o solfuri nell’acqua da trattare. Il cloro residuo, utilizzato per la disinfezione nelle reti idriche, può comunicare all’acqua potabile una sgradevole nota aromatica: l’impiego di filtri al carbone attivo permette di abbattere adeguatamente i livelli di cloro liberando il liquido da questa spiacevole sensazione.
Ulteriori vantaggi riguardano l’eliminazione di contaminanti quali pesticidi, solventi clorurati o altre sostanze organiche industriali che potrebbero essere presenti nelle forniture idriche. L’utilizzo di cartucce al carbone in abbinamento agli addolcitori acqua risulta particolarmente indicato per evitare che un’elevata presenza di cloro nell’acqua possa danneggiare le resine.
Da non sottovalutare sono anche i benefici in termini di sicurezza alimentare, in quanto la depurazione operata dai filtri CTO contribuisce a diminuire i rischi legati al consumo di acque contaminate da microrganismi patogeni o sostanze potenzialmente tossiche per l’organismo umano. L’impiego di questi sistemi assicura quindi acqua più salubre da bere, cucinare e utilizzare nelle normali attività domestiche.
I filtri al carbone attivo risultano particolarmente indicati anche per il trattamento di acque con alta torbidità, in quanto grazie al processo di adsorbimento riescono a trattenere efficacemente le particelle sospese.
Un ulteriore vantaggio è legato alla durata nel tempo delle cartucce filtranti, che garantiscono un’adeguata purificazione dell’acqua anche dopo 6-12 mesi dall’installazione a seconda del grado di contaminazione delle forniture idriche e del quantitativo di liquido trattato giornalmente, dalle caratteristiche del filtro e dal suo grado filtrante.
Da ricordare infine che, grazie alle loro intrinseche proprietà, i filtri al carbone attivo risultano ecologici in quanto il processo di assorbimento è del tutto naturale e non prevede l’impiego di sostanze chimiche potenzialmente impattanti per l’ambiente.
Sistemi di filtrazione acqua domestica: Manutenzione e sostituzione delle cartucce dei filtri CTO
I sistemi di filtrazione acqua domestica mediante l’impiego di cartucce al carbone attivo richiedono una corretta manutenzione per garantire performances depurative ottimali nel tempo.
Un aspetto fondamentale da considerare riguarda la periodicità di sostituzione delle cartucce filtranti. Generalmente le cartucce vanno cambiate ogni 6-12 mesi in funzione delle caratteristiche quali-quantitative dell’acqua in ingresso al purificatore acqua e del quantitativo medio giornaliero filtrato. Trascorso questo periodo, la capacità adsorbente del carbonio tende a diminuire compromettendo l’efficacia di abbattimento dei contaminanti.
Ogni 2-3 mesi è consigliabile verificare lo stato di usura mediante semplici prove olfattive, controllando che l’acqua non emetta odori anomali: in caso affermativo sarà opportuno procedere celermente alla sostituzione del filtro. A ogni cambio di cartuccia, risulta inoltre indicato pulire con acqua il vano filtrante per rimuovere eventuali residui di particellato. Ulteriori operazioni di manutenzione prevedono la pulizia periodica dell’involucro esterno del purificatore con un panno morbido e detergente delicato. Per assicurare costantemente acqua priva di contaminanti, è quindi essenziale attuare queste semplici procedure di verifica e sostituzione delle parti filtranti negli intervalli raccomandati.