Da sempre ci si interroga su come garantire acque pure, sicure e salubri. Oggi la ricerca scientifica ha fatto passi da gigante nel controllo della qualità dell’acqua, stabilendo parametri e indici per verificarne il grado di potabilità e di salubrità. Le più moderne tecnologie di depurazione come i depuratori ad osmosi inversa consentono di ottenere acque altamente pure, rimuovendo un’ampia gamma di contaminanti chimici e microbiologici. Ma quali sono effettivamente gli elementi che determinano la purezza di un’acqua e la rendono adatta al consumo umano? E come si può garantire nel lungo periodo una risorsa così vitale per l’uomo e per l’ambiente? Sono interrogativi cruciali per la nostra società, strettamente legati al progresso tecnologico e scientifico.
Affrontare il tema della qualità dell’acqua significa addentrarsi in un mondo complesso e affascinante, che abbraccia ambiti che vanno dalla chimica alla microbiologia, dall’ingegneria all’ecologia. È un viaggio necessario per comprendere a fondo l’importanza di questo bene primario.
Parametri per acqua potabile secondo legge
Per garantire la qualità e la sicurezza dell’acqua da bere sono stati stabiliti per legge dei parametri che l’acqua potabile deve rispettare. I parametri legali si distinguono in: parametri microbiologici, parametri chimici e parametri indicatori. I parametri microbiologici servono ad individuare la presenza di microrganismi potenzialmente patogeni come Escherichia coli, enterococchi e clostridi che possono provocare malattie se ingeriti. Vengono effettuate analisi di laboratorio per rilevare questi microorganismi e verificare che siano entro i limiti di legge.
I parametri chimici misurano eventuali sostanze inquinanti di origine chimica come nitrati, fluoruri, metalli pesanti che se presenti in concentrazioni elevate possono avere effetti tossici sull’organismo. Anche in questo caso vengono fatte analisi periodiche per monitorare che non vengano superate le concentrazioni massime ammesse per ogni sostanza. Infine ci sono i parametri indicatori che valutano le caratteristiche organolettiche dell’acqua come il colore, l’odore, il sapore, il pH e la durezza. Anche se non direttamente dannosi per la salute, alterazioni di questi parametri possono rendere l’acqua sgradevole al gusto e segnalare problemi nel processo di potabilizzazione.
Il rispetto di questi parametri chimici, microbiologici e organolettici è fondamentale per garantire la qualità e la sicurezza dell’acqua potabile, ovvero dell’ acqua da bere, come previsto dalla normativa vigente. Il monitoraggio regolare di questi indicatori è quindi essenziale per tutelare la salute dei consumatori.
Qualità dell’acqua: I Principali Indicatori
La qualità dell’acqua destinata al consumo umano è monitorata attraverso parametri chimici, fisici e microbiologici che consentono di verificarne le caratteristiche e la potabilità. Uno dei parametri chimici fondamentali è la durezza, che misura la concentrazione di cationi di calcio e magnesio presenti nell’acqua, espressa in gradi francesi. In base al contenuto di questi sali, l’acqua viene classificata da molto dolce (0-7°f) a molto dura (>30°f). Un’acqua dolce, con basso contenuto di calcio e magnesio, è consigliabile per l’alimentazione e per usi domestici, mentre un’acqua dura può creare problemi di calcificazione.
Il pH è un altro importante parametro chimico che indica l’acidità o la basicità su una scala da 0 a 14. Per l’acqua potabile è ideale un pH leggermente alcalino, compreso tra 6,5 e 8. Valori di pH troppo bassi o troppo elevati rendono l’acqua non idonea al consumo in quanto troppo aggressiva o con sapore sgradevole. Il residuo fisso totale quantifica la presenza di sali minerali disciolti, in particolare calcio, magnesio, sodio, potassio, cloruri, solfati, nitrati e bicarbonati. Più il residuo fisso acqua è alto, più l’acqua è considerata ricca di sali minerali, anche se valori eccessivi possono dare sapidità eccessiva. Le classi vanno da acque minimamente mineralizzate (<50 mg/L) a molto ricche di sali (>1500 mg/L).
I nitrati e nitriti sono parametri la cui presenza deriva soprattutto da attività agricole, allevamenti e scarichi fognari non depurati. È importante che rimangano entro i limiti di legge (50 mg/L per i nitrati, 0,5 mg/L per i nitriti) per evitare effetti nocivi sulla salute. Infine, la torbidità è un parametro fisico causato dalla presenza di particelle solide in sospensione come fango, microorganismi, detriti organici. Per l’acqua potabile si richiede una bassa torbidità, ottenibile con sistemi di filtrazione acqua a sabbia, a carbone attivo o con membrane a ultrafiltrazione. Il monitoraggio regolare di questi parametri consente di garantire gli standard di qualità e la salubrità dell’acqua destinata al consumo umano.
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